11 marzo 2014

La vera natura del MICROONDE

Percy Lebaron Spencer era un ingegnere che nel 1945 lavorava per Raytheon, azienda che produceva radar per il Department of Desease statunitense. Spencer si occupava del magnetron, lo strumento che generava le microonde necessarie per il segnale radar.
Un giorno, trafficando davanti a un potente magnetron accesso, si accorse che la barretta di cioccolato che teneva in tasca si era sciolta. Curioso da qual era decise di investigare il fenomeno: chiese al fattorino di comprare mais da pop corn e verificò che i chicchi scoppiavano davanti al magnetron. Il giorno successivo, insieme a un collega, mise davanti all'apparecchio un uovo, che scoppiò sulla faccia sorpresa dell'amico che si era avvicinato un po' troppo a osservare l'esperimento più da vicino. Fu così che venne scoperta la capacità del microonde di cuocere il cibo.
Spencer scoprì che le microonde agiscono principalmente riscaldando l'acqua che si trova nei cibi. Anche oli e grassi nell'apparecchio si riscaldano, ma meno efficacemente. Cibi ricchi di zucchero e sale assorbono invece si riscaldano più velocemente. 
Agendo principalmente sull'acqua, le temperature interne dei cibi non superano i 100°, la temperatura di ebollizione. Se il microonde riscalda principalmente l'acqua dei cibi, arrivando a farla evaporare, il suo ottimale è in alternativa alla bollitura, specialmente per gli alimenti molto ricchi di acqua come le verdure. 
Il vantaggio oltre a contenere l'odore è non inzuppare d'acqua gli ortaggi, che quindi mantengono una consistenza croccante. Analogamente le sostanze automatiche e quelle nutrienti non si disperdono nell'acqua di cottura come invece avviene nella bollitura. Questa cottura è simile a quella al vapore. Zucchine, patate, peperoni e broccoli sono ortaggi che possono essere preparati con ottimi risultati nel microonde invece di bollirli.

Dario Bressanini
da "Le Scienze"
Marzo 2014