18 ottobre 2013

Contrattura o stiramento? Come riconoscerli



Le lesioni muscolari sono all’ordine del giorno in chi pratica attività fisica a qualsiasi livello. Almeno il 25-30% degli infortuni sportivi sono rappresentati da contratture, stiramenti o strappi, cioè lesioni delle fibre muscolari, diverse per l’entità del danno. «La contrattura si verifica quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico, inducendolo così a contrarsi involontariamente: le fibre muscolari non si rompono, ma c’è solo un’alterata capacità contrattile - spiega Gianfranco Beltrami, medico dello sport, docente del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Parma -. In caso di stiramenti, invece, il muscolo si allunga in modo eccessivo, sempre senza lacerarsi. La rottura, più o meno estesa, delle fibre muscolari caratterizza infine lo strappo. Il confine tra stiramento e strappo è labile: l’ecografia può aiutare a dirimere i dubbi».


Quali sono i sintomi? «Dolore mal localizzato e irrigidimento muscolare, anche a distanza, fanno pensare a una contrattura. In caso di stiramento, il dolore si avverte sempre nel corso dell’attività e, di solito, si riesce a capire bene il punto interessato. Nonostante il fastidio, si è in grado di proseguire l’attività e questo è un problema perché così lo stiramento può degenerare in strappo. Lo strappo, infine, causa un dolore acuto molto violento. Maggiori sono le fibre lacerate, più importanti sono i sintomi. Al dolore possono infatti aggiungersi incapacità e impotenza funzionale ed ematomi, più o meno estesi».

Come si deve intervenire? «Se si avverte un dolore muscolare verosimilmente imputabile a una contrattura o a uno stiramento, durante (o poco dopo) l’attività fisica, bisogna subito interrompere l’esercizio e stare a riposo. Il ghiaccio è un valido alleato, a patto di usarlo in modo corretto, il che significa applicarlo sull’area interessata per 3 minuti, toglierlo per 1 minuto, ripetendo queste manovre per 5 volte, ogni 2 ore. Se il dolore persiste il medico può suggerire farmaci antinfiammatori e miorilassanti. Nel caso di strappi l’obiettivo della terapia è limitare le conseguenze per prevenire danni futuri. Le fibre muscolari hanno scarso potere di rigenerazione e la riparazione avviene con la formazione di tessuto cicatriziale, le cui proprietà elastiche sono inferiori a quelle del normale tessuto muscolare. Per favorire una cicatrizzazione ottimale bisogna seguire uno schema corretto, pena il rischio di ricadute future. Per prima cosa bisogna applicare il metodo REST , ovvero: riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione dell’area interessata. Passati un paio di giorni, per rendere la cicatrice elastica e prevenire aderenze, si può ricorrere ad alcune terapie fisiche (laserterapia, ultrasuoni e tecarterapia). L’ultimo step consiste nel rinforzare il muscolo e migliorarne l’elasticità con una riabilitazione adeguata. Solo dopo aver terminato questa fase si può riprendere il proprio sport».

Che cosa si può fare sul piano della prevenzione? «Riscaldarsi e fare stretching prima di iniziare l’attività sportiva vera e propria; al termine, dedicare alcuni minuti al defaticamento e quindi concludere con altri esercizi di allungamento».

Antonella Sparvoli

www.corriere.it