Le motivazioni sono sia di ordine fisiologico che psicologico:
- Numero di cellule adipose ereditate o sviluppate dalla gestazione all'età evolutiva;
- Assetto ormonale della tiroide, degli androgeni e del sistema simpatico;
- Sensibilità agli sbalzi glicemici e insulinici;
- Desensibilizzazione agli stimoli di sazietà a livello dell'ipotalamo;
- Situazione umorale, psicologica, caratteriale (insoddisfazione e mancanza di auostima);
- Squilibri alimentari, sia qualitativi che quantitativi, e di distribuzione oraria;
- Alti livelli di stress con ricerca di gratificazione e cortisolemia;
- Ipocinesi e bassi livelli di tessuto muscolare. La sedentarietà può far rallentare una parte degli enzimi deputati alla lipolisi;
- Presenza di eventuali intolleranze e allergie.
Una volta acquisita questa consapevolezza, si dovrebbe agire cercando di creare una situazione che si raffigura e tiene conto di questi punti:
- Ciò che conta è la qualità e n on la quantità dei cibi;
- Non tutte le calorie sono uguali: cibi diversi hanno riscontri metabolici diversi;
- Non tutti i momenti del giorno sono uguali per assumere determinati alimenti;
- Il numero dei pasti influenza i livelli glicemici e la tendenza ad accumulare il grasso;
- Il carena calorica il corpo tende a distruggere massa magra;
- Ogni persona ha un suo peso forma determinato dalla struttura scheletrica, dal muscolo.
- Necessità di aumentare l'autostima e la gratificazione;
- Attività fisica mirata a migliorare la massa magra e il metabolismo.
Punta chiave risulta, comunque, riassunto in questo motto:
Non è importante mangiare di meno, ma consumare di più.
da"Alimentazione Fitness e Salute" di Marco Neri, Alberto Mario Bargossi, Antonio Paoli, ed. Alika