Non esistono dubbi sull'utilità dell'attività fisica nel trattamento dell'ipertensione arteriosa. Alcuni studi recenti hanno quantificato la diminuzione pressoria in 5-6 mmHg (sia per quanto riguarda la pressione sistolica che per quella diastolica), diminuzione concentrata soprattutto nelle ore diurne, prodotta da un allenamento aerobico assiduo e continuativo. Gli effetti benefici dell'allenamento sono dovuti a numerosi fattori tra cui i più importanti sono:
- aumento del numero di capillari a livello muscolare e cardiaco (capillarizzazione) dove lo sviluppo del microcircolo coronarico allontana il rischio di infarto.
- Maggiore apporto di sangue e ossigeno a tutti i tessuti e in particolare al muscolo cardiaco.
- Riduzione sia dello stress transitorio che di quello a lungo termine grazie al rilascio di sostanze euforizzanti che intervengono nella regolazione dell'umore (endorfine).
- Riduzione delle resistenze periferiche sia grazie alla riduzione dell'attività di alcuni ormoni e dei loro recettori (catecolamine) sia grazie all'aumento del letto capillare.
- Effetto positivo che l'attività fisica svolge sugli altri fattori di rischio relativi ad altre patologie che spesso si associano o causano l'ipertensione come per esempio il diabete, le dislipidemie e l'obesità.
Potenziali rischi della pratica sportiva nell'iperteso
Conclusioni
Gli studi epidemiologici hanno da tempo confermato la relazione inversa tra pratica sportiva e livelli pressori. Sia in soggetti normotesi che ipertesi anche un'attività a modesto impegno cardiovascolare, purché praticata assiduamente, è in grado di sviluppare un significativo effetto ipotensivo. È buona norma praticare una completa visita medico-sportiva prima di iniziare una costante attività fisica per evitare di incorrere nei potenziali rischi che la pratica sportiva può indurre in un soggetto già a rischio come è un soggetto iperteso.
Dott.Luigi Ferretto
www.albanesi.it
LA MIA OPINIONE
Oltre che all'allenamento cardiovascolare è indicato per gli ipertesi anche l'Esercizio Fisico isotonico tenendo in considerazione alcune regole fondamentali:
- Evitare esercizi a testa in giù (per non incrementare la impressione intracranica);
- Non svolgere mai la manovra di Valsalva (trattenere il respiro contraendo i muscoli addominali);
- Evitare esercizi in isometria;
- Svolgere esercizi con carichi non massimali.
Questo per favorire in un modo più completo e funzionale i benefici che sono stati già descritti all'inizio dell'articolo.